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Primo insediamento europeo in Sudafrica, Kaapstad fu fondata dalla Compagnia Olandese
delle Indie Orientali verso la fine del XVII sec. come punto strategico per le navi dirette in oriente. A partire da un iniziale piccolo insediamento si formò nel tempo la Colonia del Capo sotto
il dominio olandese. La Colonia fu in seguito conquistata dagli inglesi, che ne allargarono l'estensione, procedendo a espanderne i confini fino ai fiumi Fish e Orange.
Nel 1910 la Colonia del Capo si trasformò nell'Unione Sudafricana, membro del
Commonwealth, con una estensione simile a quella dell'attuale Sudafrica. L'Unione Sudafricana è ricordata per lo più per l' "Apartheid", il regime della segregazione razziale, che a Città del
Capo ha radici molto antiche. Fin dal 1901, la popolazione nera fu segregata in quelle che oggi sono le township di Cape Flats. In un isola di fronte Capetown, Robben Island, è stato prigioniero
Nelson Mandela. Ma Città del Capo è anche stato il luogo del primo discorso pubblico di Nelson Mandela dopo la scarcerazione, avvenuto l'11 febbraio 1990. La Città del Capo odierna, oltre i
problemi razziali, sta affrontando gravi problemi come l'AIDS e i crimini violenti legati alla spaccio di droga. Al turista appare come una bella città affacciata sull'oceano, dominata dalla
Table Mountain, dal clima dolce e dalla gente sorridente e disponibile. Che siate al Waterfront, oppure in centro, o al Bo-Kaap non vi sentirete minacciati. La buona musica, la buona cucina e gli
ottimi vini che maturano al vento dell'oceano e al sole africano fanno sentire lo straniero a casa. Le selvaggia bellezza che circonda questa remota città africana, tuttavia, nasconde problemi e
tensioni sociali molto gravi. Basta avere visto una volta sola con i propri occhi "Khayelitsha", una città nella città, fatta di baracche a perdita d'occhio nella zona di Cape flats, per rendersi
conto della gravità del problema. Si stima che circa un milione e mezzo di persone vivano li dentro nella illegalità più totale.
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