L’Andalusia è la regione più meridionale della Spagna. Affacciata su due versanti, quello mediterraneo e quello Atlantico, è una terra con una storia antica e travagliata. Ad un passo dall'Africa da cui è separata da uno stretto braccio di mare, lo Stretto di Gibilterra, contesa nei secoli tra i mori e i regni cristiani della penisola iberica, è un autentico caleidoscopio di culture, mescolanze etniche, colori e sapori. Al suo interno c’è Gibilterra, una rocca a lungo contesa ed oggi un lembo di Regno unito in terra spagnola. A sua volta, l’Andalusia ha un piede in Africa: un lembo del lato sud dello stretto di Gibilterra appartiene alla Spagna, con Ceuta che di fatto è l’avamposto più meridionale d’Europa.
Curiosamente, le due antiche “colonne d’Ercole” non appartengono agli stati nel cui territorio insistono, Spagna e Marocco, essendo la prima (Gibilterra) inglese, la seconda (Ceuta) spagnola.
Le città andaluse sono un capolavoro di arte e modernità, fondono lo stile iberico con quello moresco in una superba commistione che forse trova il suo culmine nella Cattedrale di Cordova. E’ da qui (Palos de la Frontera) che Cristoforo Colombo (qui chiamato Colon) partì per le Americhe, facendo la fortuna del regno di Castiglia. Dai siti megaliti di Antequera, all’Alhambra di Granada, al museo Picasso di Malaga… è un complesso ma piacevole un viaggio nella storia e nella cultura dell’umanità degli ultimi 14 secoli.
La danza ed il cibo andaluso costituiscono una buona parte di quella che è l’identità spagnola. Il Flamenco, in particolare il Flamenco primitivo, o Zambra, che si balla sul monte sacro di Granada, le cantine di Jerez della Frontera, tra le più famose ed antiche (come Fundador o Tio Pepe), i sapori di questa terra che ha elevato il “tapear” a fondamento sociale, rendono il viaggio in Andalusia uno tra i più piacevoli e appaganti che si possano fare nella vita. Andalusia non è solo tradizione, ma anche innovazione e modernità. Malaga, Siviglia o Cordoba sono città pulite ed efficienti, con una forte identità ma che guardano consapevolmente al futuro.
Seguiteci in questo giro nella terra andalusa qui riassunto graficamente nella mappa.
Dopo Siviglia, Malaga è la città più importante dell'Andalusia. Ed è anche quella che ci ha sorpreso di più. E’ nota la bellezza di Siviglia, di Granada, di Cordova ma di Malaga si parla, e a torto, troppo poco. Ci attendevamo una città dimessa, di confine e invece ci siamo trovati davanti una città spumeggiante, originale, piena di storia ma anche di vita. C’è veramente l’imbarazzo della scelta: monumenti, musei, belle strade e piazze, cibo ottimo, belle spiagge, vita notturna scintillante. Per godere appieno di Malaga ci vogliono almeno due giorni.
Indichiamo una piccola e non esaustiva lista di cose da vedere e fare a Malaga.
◄ LA COLOMBA DI PICASSO
Il Museo Picasso. Il celebre pittore è nato a Malaga, città alla quale è legato indissolubilmente. Ogni cosa a Malaga parla di Pablo Picasso. Oltre il museo, si possono ammirare la sua casa nei pressi della quale c’è una bella statua di ottone a grandezza naturale che lo ritrae su una panchina intento a disegnare.
LA CASA DI PABLO PICASSO STATUA DI PICASSO
L’Alcazaba e il Castello di Gibralfaro. L’Alcazaba è una fortezza araba, simile all’Alcazar di Siviglia, anche se più piccola e meno curata. Il Castello, unito all'Alcazaba, è una fortezza costruita nel XVI secolo ed è. Dal Castello è possibile godere di una bella vista di Malaga. Il complesso è molto suggestivo di notte. Sapientemente illuminato, è visibile anche da lontano, grazie alla sua posizione su una altura.
Il Teatro Romano. Ai piedi dell’Alcazaba, risale al I secolo dopo Cristo.
Cattedrale di Malaga soprannominata “La Manquita” per via della torre destra mai ultimata. Un edificio rinascimentale tra i più grandi del mondo. Anche se meno importante di quella di Siviglia, merita una breve visita.
La Plaza de Toros. Conosciuta anche come “La Malagueta”, è un’Arena molto antica (1847) e si trova nei pressi del Porto. Comunque la si pensi sulla “corrida”, si tratta di un posto fortemente legato alla cultura andalusa che andrebbe visitato. Personalmente siamo contrari alla Corrida, pur rispettando questa antica tradizione che risale al mondo greco. Chi vorrà visitare un’arena e annesso museo della tauromachia, consigliamo quella di Ronda che è la più antica (vedere più avanti).
Per quanto riguarda più i divertimenti e la vita Notturna:
El Pimpi di Antonio Banderas
Calle Larios e Plaza de la Costitucion. Tra i luoghi più centrali e frequentati in città. Un giro tra i bar, i negozi sarà piacevole per vedere il lato non turistico della città.
Le Spiagge. Malaga è famosa anche per il suo mare e le sue spiagge. Se capitate a Malaga in estate, potrete fare il bagno a La Malagueta, El Palo, La Caleta e El Candado. Una specialità tipica che di solito si può assaggiare sulle spiagge, in particolare a El Palo, è il pesce fritto (frittura Malagueña) cucinato su delle caratteristiche barche.
Il “Muelle Uno” Il Molo uno, sul mare nei pressi di un vecchio faro, è un luogo di ritrovo dove passeggiare tra bar, caffè, ristoranti, eleganti negozi e gallerie d’arte.
IL MOLO UNO
Feria di Malaga. Sempre se capitate d’estate, in particolare ad agosto, c’è possibilità di vedere la “Feria de Malaga” detta anche “Gran Fiesta del Verano” (grande festa dell’estate). Una settimana di sfrenati festeggiamenti, dalla mattina fino a notte fonda. In ogni strada, edificio pubblico o spiaggia ci sono una infinità di eventi (concerti, balli, degustazioni di tapas, sfilate in costumi tradizionali). Il cartojal (un vino bianco tipico della festa) scorre a fiumi. La Feria di Malaga si svolge principalmente nelle vie del centro storico e all'interno di monumenti storici come l’Alcazaba.
Una delle manifestazioni più caratteristiche della Feria ha luogo tutti i giorni a Calle Lario coperta dai tendoni anti-sole: la Fiesta de los Verdiales. Si tratta di un evento folkloristico tipico delle campagne di Malaga, durante il quale viene eseguita una particolare variante del flamenco. Oltre alle sfilate, un po’ ovunque nel centro c’è il mercato tradizionale tanto ricercato dagli stranieri, con prodotti dell’artigianato e della gastronomia.
Uno degli ultimi eventi più belli è senza dubbio a Cabalgata Histórica, la Cavalcata storica, una ricostruzione dell’ingresso dei re cattolici a Malaga con un corteo a cavallo ed in abiti tradizionali. Noi abbiamo potuto assistere solo ad un giorno di Fiesta de los Verdiales a Calle Lario.
Territorio inglese da tempo conteso dalla Spagna. Con il tempo bello e il cielo terso si riesce a vedere, oltre la rocca anche la sponda opposta africana, con Ceuta che appartiene alla Spagna, anche se in territorio marocchino.
Cadice è una piccola città, affacciata sull'Oceano Atlantico e circondata da splendide spiagge. Ha lontanissime origini fenicie, ed è infatti l’antica Gadir, con un bellissimo lungo mare ed un frizzante centro storico. Una giornata basta per una visita a Cadice, ma non lasciatevi ingannare: è solo perché è piccola e non certo perché priva di fascino ed attrattiva.
Cattedrale La prima cosa da poter visitare è la Cattedrale, o Catedral Nueva. E’ possibile salire in cima ad uno dei campanili, la torre di ponente, e di lassù godere della vista di tutta Cadice. La salita è resa dolce da una sorta di rampa; non dovrete quindi salire tortuose scale, ma salire su un moderato declivio.
UNA BALLERINA DI FLAMENCO SI ESIBISCE DAVANTI ALLA CATTEDRALE
Teatro Romano alle spalle della cattedrale antica, troviamo un Teatro Romano, testimonianza del passato romano di questa regione.
Barrio del populo. Proseguendo oltre la cattedrale, si entra nel quartiere più animato e conosciuto di Cadice, il Barrio del Populo, una fitta ragnatela di stradine coloratissime ed animate.
Mercado Central si tratta di un antico mercato, recentemente restaurato, dove è possibile fare acquisti ed anche mangiare.
Jerez de la Frontera, come Cadice, è una piccola città di frontiera, ma di notevoli tradizioni e storia. E’ spesso ignorata da chi si reca in Andalusia. Eppure, nonostante l’indiscusso fascino di Siviglia, Granada, Cordoba e la stessa Malaga, sono proprio alcune piccole cittadine che renderanno unico il viaggio e completo il panorama di sensazioni ed informazioni. Città dalla storia antichissima (Jerez deriva Xera, il suo antico nome fenicio), è disseminata di splendidi esempi di arte moresca e si divide con altre la fama di “culla del flamenco“.
Tuttavia, Jerez ha anche qualcosa che le altre non hanno: è la capitale dello sherry, il famoso vino liquoroso andaluso. C’è, quindi, un valido motivo per visitare Jerez e cioè visitare le storiche cantine (bodegas), che non sono solo fabbriche ma luoghi di autentico culto per gli appassionati di questo liquore e in generale della cultura andalusa. Ce ne sono diverse e molto famose, ma quella che conviene senza dubbio non perdere è la Fundador Pedro Domecq. In calle San Ildefonso, fondata da una famiglia franco-irlandese, le sue cantine sono enormi e ci sono botti firmate da personaggio assai celebri: uno tra tutti Pablo Picasso. In città, in Calle Alameda, c’è anche il Palazzo storico della famiglia Domecq. L’azienda produce rinomate bottiglie di fino e brandy fin dal XVIII secolo ed è fornitrice di Buckingham Palace.
Sicuramente una della città più belle che abbiamo visto e in assoluto la più bella dell’Andalusia. Siviglia è più che un luogo, è uno stile di vita. Eppure Siviglia ha conosciuto tempi bui, da cui si è risollevata grazie ad una esposizione universale che si è tenuta li ed ha caratterizzato un intera area della città, quella del 1929. A Siviglia si tiene anche una delle processioni della settimana santa più belle del mondo e si dice che sia la più antica, persino più antica di quelle della penisola sorrentina. Sempre a Siviglia c’è una delle arene più belle ed antiche per la corrida: la Real Maestranza.
Cosa vedere:
La Cattedrale di Santa Maria della Sede Si tratta della più grande del mondo ed al suo interno c’è la tomba di Cristoforo Colombo (una delle tante, ma questa è risultata autentica contenendo dei sicuri resti mortali dell’esploratore genovese)
Archivio delle Indie L’edificio storico della Compagnia delle Indie occidentali, dove sono conservati gli archivi delle conquiste e delle colonizzazioni spagnole nelle Americhe. Si trova accanto alla Cattedrale. L’ingresso è gratuito, ma per consultare i volumi o i documenti ci vuole un permesso
L'Alcazar spesso ignorato dai tour, un autentico gioiello dell’arte moresca, secondo noi persino più bello della più nota Alhambra di Granada. Imperdibile
Chiesa di El divino Salvador Si trova in piazza Salvador de Sevilla ed è la chiesa più grande della città dopo la Cattedrale. E’ stata costruita sulle rovine della Moschea di Ibn Adabbas.
I palazzi dell’Expo 1929 l’Esposizione venne inaugurata il 9 maggio 1929 e terminò il 21 giugno del 1930. I principali edifici dell'esposizione furono l'insieme dei padiglioni nella piazza d'America: il Padiglione Mudejar, attualmente il Museo delle arti e dei costumi popolari di Siviglia, il padiglione delle Belle Arti, attualmente Museo Archeologico e il Padiglione Reale.
Plaza de España Creata per l’Expo del 1929, questa enorme piazza è probabilmente la più bella di tutta la Spagna e sicuramente la più visitata, tanto da essere diventata un’icona di Siviglia.
Real Maestranza la visita dura circa 45 minuti e potrete vedere l’interno della piazza dove si fa la corrida.Merita di essere visto anche solo dall’esterno. La trovate lungo le sponde del fiume Guadalquivir.
Guadalquivir e Torre dell’Oro una bella mini crociera sul fiume è piacevole e se c’è tempo è consigliabile. Fornisce una prospettiva diversa della città che lungo le sponde del Guadalquivir ha molte delle strade più caratteristiche. Sulle sue rive c’è la famosa Torre dell’Oro, antico forziere cittadino.
Metropol parasol una struttura moderna sulla cui sommità è possibile passeggiare e vedere dall’alto a 360 gradi Siviglia. Costa solo due euro salire ed è persino compresa una consumazione. Sotto la struttura c’è un Antiquarium che merita una breve visita.
Forse la città che ha più risentito dell’influenza araba. Piacevole da girare, molto calda d’estate.
COSA VEDERE
La Mezquita La prima cosa da vedere a Cordoba è sicuramente la Mezquita, una antica moschea inglobata da una cattedrale. Sorge al centro della città, ed è un esempio unico di contrasto tra il gotico rinascimentale ed il moresco omaggio, gli stili architettonici delle due principali religioni dell’epoca: cristianesimo e islam.
Ponte Romano un’altra delle attrazioni principali della città è il Ponte romano sul Guadalquivir. Lungo circa 240 metri, quest’opera monumentale fu fatta costruire da Augusto, imperatore romano che era di nazionalità iberica.
La Juderia, il quartiere ebraico, un quartiere caratterizzato da stradine strettissime e case bianche.
Un detto recita: "non c'è sfortuna più grande che essere cieco a Granada", alludendo alla bellezza indiscussa di questa città. E’ una delle città più amate dell’Andalusia e dell’intera Spagna. Granada è sulla Sierra Nevada e quindi gode di un clima mite anche nelle estati più torride. Si dice che qui sia nato il Flamenco, che nella forma più tradizionale si chiama Zambra e lo ballano i Gitani del sacro Monte in grotte adibite a locande e taverne. Granada è famosa anche per la sua gastronomia, con piatti molto particolari come la migas e il gazpacho, ed anche per aver dato i natali a Federico Garcia Lorca il famoso drammaturgo.
COSA VEDERE
L’Alhambra Quando si parla di Siviglia, viene subito in mente l’Alhambra. In realtà non è un monumento, ma una cittadella araba fortificata costruita su una collina, il cui nome in arabo significa “la Rossa”, per via della colorazione della muraglia, oggi simbolo di Granada. L’Alhambra fu costruita nel XIII su un’area dove già esisteva una fortezza. Ha subito vari ampliamenti nel corso dei secoli fino a raggiungere l’aspetto odierno. Mohamed V e Yusuf costruirono il fantastico Palazzo Nazaries. Con la riconquista da parte dei Re Cattolici, si aggiunse il Palazzo di Carlo V. Una visita all’Alhambra è imprescindibile ed il sito è a buon ragione inserito nel patrimonio dell’Unesco. Tuttavia, va detto che la enorme quantità di visitatori, già fin dalle prime ore del mattino, cancella gran parte del fascino al luogo. Il senso di solitudine e di raccoglimento che si doveva respirare nei cortili, nei giardini e nelle stanze finemente intarsiate non è minimamente immaginabile. Ed i percorsi d’acqua sapientemente progettati e pensati per deliziare le orecchie dei sultani, delle odalische, più evidenti nei cortili, appena sussurrati nelle zone di riposo, sono sepolti dal chiasso infernale delle vagonate di turisti che ogni giorno si riversano all’Alhambra. E’ problematico persino fare foto per la quantità, secondo noi, eccessiva, di persone nell’area. Bisogna attendere, essere fortunati e cogliere l’attimo per avere qualche inquadratura in cui non si vedano solo persone.
L’Albayzín o Albaicín Proprio di fronte l’Alhambra, è il quartiere più caratteristico di Granada fatto di strette strade candide, terrazze e piazzette Nei pressi della Plaza Larga le antiche botteghe di chitarre gitane. Al suo interno c’è anche il Bañuelo, i vecchi Bagni Arabi della città che risalgono all’epoca dei Sultani. Una parte dell’Albaicin è costituito dal cd. Sacro monte. Il Sacromonte è il tradizionale borgo dei gitani granadini. Parlano un dialetto, il Calò. Proprio qui avrebbe avuto origine, la zambra, la danza dei gitani di Granada, da cui ebbe origine il flamenco. Ed infatti è anche detta “flamenco primitivo”.
Cattedrale e Cappella reale Dopo la grande Riconquista del 1492, si volle erigere una cattedrale cristiana lì dove sorgeva la moschea nasride. Vennero chiamati due grandi architetti, Juan Gil de Hontañón e Enrique Egas, già incaricati della costruzione della celebre Cappella Reale. I lavori di costruzione della Cattedrale di Granada vennero conclusi solo nel XVIII secolo ed è per questo che la cattedrale è un mirabile esempio di fusione di vari stili, dal gotico rinascimentale dell’interno al barocco della facciata. Proprio accanto alla cattedrale, c’è la Cappella Reale che forse merita più della stessa cattedrale una visita. Eretta nel 1506 conserva le spoglie dei Re Cattolici Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia, nonché di Giovanna “la Pazza”, del marito Filippo il Bello e del piccolo Miguel. I monumenti funebri veri e propri sono separati dai resti conservati nei sarcofagi nella cripta sottostante.
L'ALCAICERIA
I primi ritrovamenti risalgono al 4000 a.C., tra cui i Dolmen di Menga, risalenti al periodo megalitico. Successivamente Antequera fu dominata dai Romani prima, poi dagli Arabi a partire dal XII secolo. La ragione principale per cui si va ad Antequera sono sicuramente i tre Dolmenes: dolmen di Menga, dolmen di Viera e il Tholos de Romeral. I dolmen sono costruzioni megalitiche ad uso funerario magico.
LA ROCCIA "DELL'INDIANO" DOLMEN DI MENGA
Da vedere anche la Collegiata di Santa Maria fondata nel 1550. Una passeggiata nel paese tra stradine bianchissime è sicuramente piacevole fino alla collegiata da cui si gode di una magnifica vista della città.
Ronda è un paese arroccato su uno sperone roccioso affacciato sulle gole di “El Tajo” nate dall’erosione del fiume Guadalevin. E’ sinceramente una dei posti più belli visti e secondo me andrebbe messo nei tour dell’Andalusia con lo stesso grado di priorità con cui si inserisce Siviglia o Granada. Fondata nel VI Secolo a.C dai Celti, deriva il suon nome da Arunda. Ronda è stata amata da personaggi famosi del calibro di Hemingway e Orson Welles che qui ha deciso di fare spandere le sue ceneri.
Un giro sul ponte romano e per le stradine del centro è d’obbligo.
L’attrazione principale è la sua arena, dicono la più antica in attività. La plaza de Toros di Ronda è tra le più importanti della Spagna. E’ completamente visitabile. Potrete ammirare: il Museo della Tauromachia con le foto e la storia dei toreri di Ronda, in particolare di Pedro Romero (il padre della corrida moderna), le cappe, le spade, le banderillas e i vestiti usati per le corride; il museo delle carrozze storiche per la sfilata inaugurale; la cappella dove pregano i toreri prima della corrida; le celle dei tori, l’infermeria, l’arena e gli spalti. Sarete liberi di girare.
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