LA CASA DEL SOLDATO O DEL LETTO VERDE

C’è un podere sul limitare di un piccolo paese di origine rinascimentale e con un illustre passato. Le mura corrono lungo la strada e sono interrotte solo da un portoncino, ormai avviluppato dalla vegetazione selvatica, come ormai quello che all’interno doveva essere un magnifico giardino ed ora è una selva quasi impenetrabile. La casa si sviluppa su due piani, con una zona al pian terreno che sembra essere stata destinata ad attività produttive agricole.

L’ingresso con una prima porta di legno ed una grande in legno e vetro è aperto e immette in un primo ambiente rettangolare non molto grande dove c’è un vecchio attaccapanni di vimini con una giacca logora di colore grigiastro. Esattamente di fronte, addossata al muro, una vecchia macchina da cucire PFAFF.  La fabbrica GM PFAFF fu fondata nel 1862 da Georg Michael Pfaff a Kaiserslautern, in Germania; questo è uno splendido modello degli anni 10 del novecento. Questa casa promette di essere uno scrigno di oggetti ormai scomparsi o introvabili. Una vecchissima bicicletta fa capolino da una stanza mentre in un’altra sono accatastati vecchi mobili di legno ancora in discrete condizioni. Tra tutti gli oggetti spicca una vetrinetta in noce di pregevole fattura, ancora con centrini ricamati a mano che certamente accoglievano ricercati oggetti in porcellana o argento. Una vecchia cucina in condizioni assai decadenti e appena riconoscibile come tale conduce ad ambienti sempre più scarni e rustici che crediamo fossero dedicati alle attività produttive del podere dove ci sono: un pozzo, una grande stanza con un rozzo camino, alcuni forni per il pane sul limitare di un giardino alle spalle della casa.

Delle semplici e dritte scale conducono al piano di sopra che era la zona notte. Infatti, troviamo una serie di camere da letto di cui una in particolare ci ha colpito e che costituisce il tratto distintivo di questa vecchia casa: la cd. stanza del letto verde. Addossato ad una parete della stanza c’è un vecchio letto in ferro colorato di un bizzarro verde “pisello” con dipinte sopra scene di montagna. Forse è l’essere fuori contesto di questo mobile, che si troverebbe più a suo agio in una casa tirolese, unito alla sua bizzarria che rende questa casa così riconoscibile. Ci chiediamo, come tutti quelli che sono passati da qui, il perché di questo oggetto e cosa possa nascondere della storia di questa casa. L’unica cosa certa che abbiamo appurato e che qui viveva un militare, un soldato del 19° Reggimento della regia artiglieria da campagna, forse non di carriera ma che probabilmente aveva partecipato alla grande guerra. Il letto è forse un regalo di qualche suo commilitone del Carso? Una nostalgia delle zone di guerra? Non credo lo sapremo mai.

Una certa emozione la fornisce una ciocca di capelli castano biondi stretti in una forcina, poggiati sopra ad una comode; forse un pegno d’amore per qualcuno molto lontano che poi è tornato.

Le altre stanze da letto sono arredate con mobili di legno, più tradizionali rispetto all’epoca, al contesto storico geografico. 

Andando via, la nostra preoccupazione è per le sorti di questo scrigno del tempo. Speriamo che chi troverà questa casa la rispetterà come merita, entrando ed uscendo in punta di piedi. Da parte nostra abbiamo omesso ogni particolare che possa rendere questo luogo identificabile, confidando che solo chi ha amore per questi luoghi sarà in grado di trovarlo.

 

L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.