EX STABILIMENTI CORRADINI

Un enorme relitto industriale ottocentesco costeggia il litorale di San Giovanni nella periferia est di Napoli. In attesa di conoscere il suo destino, ha una lunga storia da raccontare a chi abbia voglia di ascoltarla.

Con la perdita del ruolo di capitale del Regno nel 1861, Napoli visse una profonda crisi politica, sociale ed economica. Da metropoli all’avanguardia in molti campi fu relegata a colonia del nuovo regno d’Italia. Nessuna o quasi delle iniziative imprenditoriali a partire dal 1862 fu opera del nuovo Stato unitario, ma legate a dinamiche virtuose eredità del passato borbonico, insieme all’apporto di rilevanti interventi e capitali stranieri.

Nel 1862 venne fondata la Compagnia napoletana di illuminazione col gas, con impianto per la produzione di gas in via S. Anna alle Paludi. Nel 1864 si impiantarono a San Giovanni a Teduccio le Officine e Cantieri Pattison.

Nel 1878 si costituì la Naples WaterWorks Company Ltd, che aveva come scopo la distribuzione dell'acqua potabile a Napoli e comuni limitrofi. Nel 1888 fu la volta dello stabilimento Ferriere del Vesuvio, con capitali in gran parte francesi. 

In realtà, l’industrializzazione dell’area era già iniziata con i Borbone; si ricorderanno il polo ferroviario di Pietrarsa oppure le fonderie di Via Gianturco o ancora i tabacchifici sempre in zona Gianturco.

visione dall'alto dell'ex complesso industriale

Fu in questo contesto storico che l'imprenditore svizzero Giacomo Corradini nel 1882 impiantò a San Giovanni a Teduccio un complesso per la produzione di manufatti in rame.

La fabbrica sorgeva sulle ceneri di un’altra industria metallurgica, la Delny-Graviér lì dove ancor prima sorgeva uno stabilimento per la produzione di guanti, la Dent Allcroft & Co. 

La Corradini conobbe periodi di grande prosperità legate all’industria bellica pesante negli anni a finire del XIX secolo e fino al periodo a cavallo tra le due guerre. Poi, entrò in crisi e dopo la seconda guerra mondiale non si è più ripresa. I vari tentativi di riconversione furono tutti fallimentari. 

Mutata l’epoca ed anche la cultura, recentemente si è pensato a nuovi progetti ambiziosi che mirino anche ad una riqualifica del territorio in senso ambientalista. E’ in cantiere infatti un progetto molto complesso, di cui tutti possono prendere visione sul sito del comune di Napoli, il cui link è riportato alla fine dell’articolo.

Nell’attesa, la Corradini è uno splendido fantasma che respira la brezza marina e gode della vista di Capri, come una malinconica, vecchia star che vive di ricordi e rimpianti.

 

Si ringraziano: Mario Messina della TVSvizzera e l’Arch. Marco Ferruzzi per averci accompagnato e guidato nel ventre di questa fabbrica.

Notizie storiche: ministero dei beni culturali; Storie di Napoli