testo Giovanni Rossi Filangieri
foto Giovanni Rossi Filangieri e Lisa Prioreschi
TIPOLOGIA: ex ospedale psichiatrico
STATO DEI LUOGHI: fatiscente
MOTIVO ABBANDONO: dismissione manicomi
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Quando la tua pazzia non desiderata
Quando la tua pazzia non voluta viene strangolata nelle sbarre della fossa
Tu da impotente caprone ti trasformi in uomo e l’unico mezzo per farlo
L’unico mezzo per stupire i camici bianchi che ti vogliono curare a fondo
è quello di rinchiuderti in una pazzia voluta
e quando vuoi essere pazzo
nessun camice bianco riuscirà a trarti fuori dalla fossa
Tu vuoi essere pazzo
e sarai un beato felice pazzo per tutto il resto della tua vita
Pazzo.
Ore 3 del 10 settembre 1968
(scritta su un muro del manicomio di Pistoia)
E’ una giornata grigia ed umida, le colline sopra Pistoia sono immerse in una greve caligine. Ci stiamo dirigendo verso Viale di Collegigliato, una lunga strada a tratti dissestata, che porta fuori città verso le colline omonime quando scorgiamo in alto, lontana, immersa nella nebbia Villa Sbertoli. Ha un aspetto davvero spettrale, con i tre grandi archi bui della piccionaia, simili ad orbite vuote. Mette davvero i brividi, soprattutto in una giornata di tempo cattivo. Non è sempre stato così.
“…Alla luce c'è sicuro
Per via oscura ma se tutto questo è come è
Che mi Ritrovi a casa mia
E non Rimanga Rinserrato
E che non mi Portino via
E che sappia
E non mi succede mai più
E che mi Ritrovi bene
E che non Patisca
E che non moia
E che abbia salute…”
Saliamo, infine, alla piccionaia. Dall'interno della villa possiamo osservare i tre grandi archi che dalla lontana vallata comunicano una grande inquietudine. Uscendo dalla Villa dopo più di un’ora di esplorazione, scopriamo un accesso all'esterno più comodo di quello da dove siamo arrivati. Percorriamo il viale centrale fino alla scuola infermieri, il bar, la falegnameria, l’obitorio ed altri edifici che compongono questo enorme complesso manicomiale. Sta facendosi scuro, è tempo di abbandonare il complesso. All'ingresso troviamo un gruppetto di curiosi che borbotta di fantasmi e strane leggende. Ci vedono uscire dal cancello. Naturalmente non riveliamo nulla di quello che abbiamo fatto e visto, nonostante il loro sguardo interrogativo sembri desiderare questo. Dopo poco si allontanano. Ora mi sento come Dante quando torna dal viaggio negli inferi: e quindi “uscimmo a riveder le stelle” … e con una fame da lupi.
L'esplorazione è stata fatta nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato.
IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.
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